martedì 6 ottobre 2015

Il mio Expo



L'Expo, Esposizione Universale è il più grande evento mai realizzato sull'alimentazione e nutrizione. Da maggio a ottobre 2015 Milano si è trasformata in una vetrina mondiale in cui i Paesi mostrano il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.


Expo Milano 2015 è la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimola la creatività dei Paesi e promuove le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo. Expo Milano 2015 offre a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese.



Si parla di cibo, argomento a me caro. Non potevo non parlare di come è stato il mio Expo qui sul mio blog :)




Per chi non ha avuto il piacere di visitare Expo, mettete in conto tanta, tantissima gente, tante tantissime file e tante cose da vedere e, forse, da programmare prima.
Si fa la coda all'entrata: all'ingresso infatti c'è il controllo di sicurezza e metal detector come in aereoporto.

Poi entri e lo spettacolo che ti si presenta davanti è magico, si respira aria festosa, positiva, insomma, una bella sensazione.

Come non rimanere a bocca aperta davanti all'Albero della Vita simbolo di Padiglione Italia, complesso ed elegante intreccio di legno ed acciaio che svetta verso il cielo a 37 metri di altezza.
Un richiamo potente e suggestivo come lo spettacolo dell'Albero della vita a chiusura giornata.



Cosa ho visto. Dall'esterno tutto.
Dai cluster ai singoli padiglioni.


Ma cosa sono i cluster? Sono macro spazi espositivi dove diversi Paesi accomunati da medesimi progetti e temi hanno creato queste aree in comunione.
Io ho visitato i cluster del Riso, del Caffè, del Cacao, dei Cereali e Tuberi, della Frutta e Legumi e delle Spezie.




E poi ci sono i padiglioni. Ce n'erano alcuni che non non mi sarei voluta perdere tipo Italia, Giappone, Cina, Emirati Arabi e Kazakistan. Qui però la coda media era di 3 ore. Ho rinunciato anche perchè con i tempi non sarei riuscita a vedere niente altro.






Quindi ho girato tutto in lungo e in largo ammirando dall'esterno ogni singolo padiglione e alcuni sono riuscita, grazie alle code non lunghissime, a visitarli dall'interno.

Ho visto la Spagna che mi è piaciuta particolarmente. Al piano terra ho seguito il Viaggio del Cibo, una specie di riflessione poetica sul viaggio degli alimenti. Bello.



L'Ecuador anche mi è piacuto, molto colorato dall'esterno e “profumato” dentro. Un viaggio ricco di  immagini, suoni, colori e odori.




Del Regno Unito colpisce la struttura. La visita si ispira al movimento di un'ape, a partire da un frutteto, passando per un prato fiorito fino al ritorno all'alveare, il tutto accompagnato dai rumori e dagli effetti visivi registrati da un vero alveare.




Il padiglione Indonesia (coda brevissima, di 15 minuti), rappresenta una casa che contiene molte attività. Qui mi è piaciuto l'espositore di spezie che loro utilizzano molto nel cibo che si potevano toccare ed annusare. Qui ho scoperto l'odore del coriandolo :)





Il padiglione Sultanato dell'Oman racconta la cura con cui gli omaniti tutelano, gestiscono e custodiscono l’acqua, preziosa risorsa vitale. Il visitatore può passeggiare all’interno del giardino suddiviso in tre spazi, a simboleggiare il sole, la sabbia, il mare.



Il padiglione Ungheria si ispira nella parte centrale all’Arca di Noè, simbolo di salvezza degli esseri viventi, mentre le due estremità laterali richiamano i tamburi sciamanici. Qui abbiamo avuto il piacere di ascoltare una bravissima pianista. Nel padiglione è infatti disponibile per i musicisti un pianoforte ad alta ingegneria.



Ma ora vorrei parlare di cibo.
Mangiare all'Expo è costoso. Ben poche cose costano meno di 5 euro.
In ogni padiglione puoi mangiare e gustare la specialità tipiche internazionali. (ovviamente nulla è “aggratise” :D).
Da un luogo (o evento) sulla nutrizione dove i Paesi del mondo mostrano se stessi mi sarei aspettata di assaggiare sapori diversi, avere la possibilità di mangiare piccole quantità di specialità tipiche a poco prezzo. Ma questa possibilità in Expo non è contemplata.

A Eataly mangi in ogni regione d'Italia. Il problema è che trovare un posto a sedere è impossibile. Fai la coda per avere un piatto che ti mangeresti con gli occhi (servito in piatti di plastica) ma poi ti ritrovi con il vassoio in mano con il cibo che si è raffreddato perchè non hai avuto la fortuna di trovare un tavolo libero. Decisamente il mio voto sulla organizzazione ristorazione in Expo è negativo. Almeno per la mia personale esperienza.

Detto ciò, devo ammettere, mi sono dovuta ricredere.

Quasi per caso e senza averlo programmato abbiamo trovato quello che si chiama “Identità Expo Golose”.
Un interessante “temporary restaurant” all'interno di Expo, dove (ho scoperto dopo) 200 Chef offrono la migliore cucina di autore.


Ed io ho avuto la fortuna di assaporare la cucina di Enrico e Roberto Cerea, chef stellati: e si parla di 3 stelle Michelin!!!
Quando mi ricapita più di mangiare in un 3 stelle a 75 Euro?
Che sì, per le mie tasche è tantissimo, ma non me ne sono pentita.
Per me è stata un'esperienza bellissima.

All'ingresso ci hanno chiesto se ci andava bene accomodarci ad un tavolo Social.

Cosa diavolo sarà mai questo tavolo Social? :D

E' un modo per mangiare in compagnia di perfetti sconosciuti seduti a questo “tavolo sociale”.
Noi ci siamo trovati di fianco una simpaticissima coppia di Firenze con la quale abbiamo chiacchierato allegramente e di fronte due coppie un po' meno simpatiche. :D
In ogni caso il pranzo non è andato di traverso, anzi!

Ma voglio raccontare cosa abbiamo mangiato.
Mangiato è un po' riduttivo, perchè ho passato 2 ore che ricorderò con piacere per un po'.
E' stata un'esperienza rilassante, gustosa, divertente e nuova per me.

Il menù degustazione proposto era quello e basta. Tutto è ben chiaro e specificato ed esposto all'ingresso. Quindi prima di entrare decidi se le portate sono di tuo gradimento come anche il prezzo :D


Ecco il menù: o "menu"?  (questo l'ho fotografato e che me lo sono portata a casa, prendo spunto :P)



Ogni portata era accompagnata dal “suo vino”.

Nell'attesa della degustazione ci hanno portato del grana a pezzetti.

Come antipasto: 

Spuma di pancetta con carpaccio di baccalà, croccante al caffè.
Servito con Franciacorta Satèn '61 Berlucchi.

Cit.: Come quando al ristorante ti fanno assaggiare il vino e tu dici che va bene, ma in realtà non ne capisci un cazxo. Così è la vita. :D

Della serie, io non ci capisco niente di vini ma questo era una gioia per il palato :D
Come pure il piatto: gioia per gli occhi e un gusto che ho gradito molto.

P.s.: Peccato per le foto sfuocate, ma rischiavo però di essere poco "Social" al tavolo sociale sempre con questo cellulare in mano :P

Come primo:

Casoncello di taleggio con spinacino dei colli e tartufo nero.
Basilicata Igt | II Manfredi 2014 | Re Manfredi

Anche qui, non sono un'intenditrice di vini, ma questo Basilicata Igt era straordinario.
I casoncelli che sono dei ravioloni ripieni erano squisiti.
Come gli spinaci freschi e il resto. Poi c'era questa "spuma" dal colore lilla/viola, una chicca, una vera bontà :)


Come secondo:

Spallina di vitello al Porto Bianco, purea di erbe fini
Frappato Doc 2014 | Valle dell'Acate

Beh, che dire di questa spallina, tenerissima, la tagliavi con la forchetta.
Anche la purea al sapore di erbe, mmmm, insomma non il solito purè :D
Poi, le taccole appena sbollentate, hanno dato quel tocco in più.


Come dolci:


Piccole dolcezze
Pratum Bonaventura Cocktail

Un dolce ai cachi spettacolo, babà e poi... zeppole di san giuseppe, una goduria :D



Il mio voto complessivo all'Expo è 8+, sicuramente lo spettacolo dell'Albero della Vita e il pranzo *stellato* hanno contribuito di molto :)

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